Finora, complice anche il cambiamento climatico in atto, le temperature sono state piuttosto miti. Ma l’inverno è alle porte. E, come di consueto, ci porterà ad attraversare il periodo più freddo dell’anno. Una fase dell’anno da affrontare adottando anche alcuni accorgimenti a tavola. L’abbiamo sentito e letto un’infinità di volte: durante la stagione fredda bisogna fare il pieno di vitamina C. Ma perché è importante assumere vitamina C durante l’inverno?
Vitamina C: di cosa si tratta?
La vitamina C (acido ascorbico) è una vitamina idrosolubile ed essenziale (deve essere fornita dall’esterno, perché l’uomo non è in grado di sintetizzarla). Ha un ruolo ben conosciuto nella formazione del collagene e una sua carenza è stata invocata nel meccanismo di insorgenza di diverse malattie della pelle. Sono note, per esempio, alcune conseguenze cutanee: quali alterazioni dei processi di cicatrizzazione, aggravamento di lesioni da acne, ipercheratosi follicolare e stomatiti aftose. Oltre a ciò, la vitamina C svolge molte altre funzioni nell’organismo. Si sa che l’acido ascorbico favorisce l’assorbimento del ferro e il suo trasferimento alla ferritina (la proteina in cui viene stoccato il ferro nel nostro organismo). In ogni caso, però, i dati a disposizione sembrano indicare che il ruolo più significativo dell’acido ascorbico possa essere quello che lo vede agire nei processi di riduzione che minimizzano i danni legati ai fenomeni ossidativi. E ci protegga, di conseguenza, dall’invecchiamento e da un maggior rischio di sviluppare tutte le malattie croniche connesse all’avanzare dell’età.
Il ruolo della vitamina C contro le malattie da raffreddamento
La vitamina C ha però ricevuto la massima considerazione in relazione all’ipotesi di una sua azione preventiva o curativa nei confronti delle malattie da raffreddamento tipiche di questa stagione. È dimostrato a livello scientifico che un adeguato apporto di acido ascorbico può ridurre la durata del raffreddore e la gravità dei relativi sintomi. Un riscontro che deriva dalla soppressione dei fenomeni dannosi innescati dalla infezione virale e dal contrasto alla riduzione dei livelli vitaminici che è invece la regola nel corso del raffreddore. Il tutto grazie alla capacità della vitamina C di influenzare la capacità battericida e la fagocitosi in alcune categorie di globuli bianchi (neutrofili e macrofagi) e di stimolare la produzione di interferone e di linfociti T. Senza trascurare l’ipotesi che riguarda la neutralizzazione dei radicali dell’ossigeno liberati dalle cellule del sistema immunitario nel corso dell’azione di difesa dell’organismo nei confronti dei virus respiratori.
Quali scelte compiere a tavola?
La quantità minima giornaliera da assumere di Vitamina C è di 45-60 milligrammi, ma vari specialisti consigliano quantità di gran lunga più elevate. Gli alimenti che contengono più Vitamina C sono:
- fragole
- kiwi
- agrumi
- ribes nero
- pomodori
- peperoni
- broccoli
- rucola
- cavoli
- spinaci
- cavolfiori
- lattuga
- radicchio
Anche in inverno è dunque importante seguire una dieta varia ed equilibrata, con cinque porzioni di frutta (150 grammi l’una) e verdura (50 o 250 grammi, a seconda che sia cruda o cotta) al giorno, per assumere le vitamine e i sali minerali utili per difendersi dalle insidie del freddo. Naturalmente, come anche per tutte le altre vitamine, è bene privilegiare una sua assunzione attraverso l’alimentazione, ricorrendo agli integratori in situazioni fisiche particolari come lo sport intenso, cattive abitudini alimentari, la gravidanza, l’allattamento o in fase di convalescenza. In genere in tutti questi casi è necessaria una integrazione non solo di vitamina C, ma anche di altre vitamine fondamentali per il benessere.
Per saperne di più:
Come proteggersi dal freddo: la guida per la prevenzione, ministero della Salute
La vitamina C in inverno? Un’ottima scelta, Istituto Clinico Humanitas
Ci vogliono proteine e vitamine per combattere il freddo, Fondazione Umberto Veronesi