Un giorno dopo averlo annunciato ai suoi fan, nelle scorse ore la top model italiana Bianca Balti si è sottoposta a un intervento di mastectomia preventiva. Ovvero: l’asportazione dei due seni. L’operazione, ha spiegato Balti, ha rappresentato l’esito di una valutazione compiuta dopo aver scoperto di avere una mutazione del gene BRCA1, che aumenta il rischio di contrarre un tumore al seno o all’ovaio. Da qui la scelta, analoga a quella compiuta anni fa dall’attrice Angelina Jolie. Un’opzione che si è aggiunta ai numerosi progressi compiuti nell’ambito della prevenzione e della diagnosi precoce del tumore al seno, temi di cui abbiamo discusso in maniera più ampia nelle scorse settimane nel podcast realizzato con Paolo Veronesi (presidente della Fondazione Umberto Veronesi). E di cui oggi, complice anche l’attenzione crescente determinata dalle dichiarazioni di Bianca Balti, vi parlo in maniera più approfondita.
Cos’è la mastectomia preventiva?
L’intervento prevede la rimozione chirurgica di entrambi i seni in una donna ancora sana, ma portatrice di specifiche mutazioni genetiche che comportano un sensibile aumento del rischio di sviluppare un cancro al seno. È un’opzione, ma non l’unica. Perciò la decisione va presa attentamente con ogni paziente, considerando l’età, il rischio concreto di malattia e i benefici attesi. Ma anche i potenziali effetti collaterali e l’impatto psicologico.
Quali sono le mutazioni genetiche che possono consigliare l’asportazione dei seni?
Sono quelle che coinvolgono i geni BRCA1 e BRCA2. Se presenti, queste mutazioni accrescono non solo il rischio di sviluppare tumori al seno, ma anche all’ovaio, alla prostata e al pancreas. In particolare la mutazione BRCA1 accresce il rischio di ammalarsi di tumore al seno, quella del gene BRCA2 aumenta il rischio a carico di ovaie, tube, prostata. Oltre che del melanoma.
Queste mutazioni genetiche a rischio cancro sono frequenti?
Le stime parlano della loro presenza in 1 persona su 300: sia uomini sia donne.
Chi possiede queste mutazioni svilupperà certamente un tumore?
No, anche se le donne portatrici di mutazioni BRCA hanno tra il 60 e l’80 per cento di possibilità che nel corso della vita si ammalino di tumore al seno. Mentre nella popolazione femminile senza queste mutazioni genetiche le possibilità si riducono al 12-13 per cento.
La mastectomia di quanto riduce il rischio?
L’asportazione dei seni riduce di almeno il 90 per cento il rischio di ammalarsi di tumore al seno. Ma non lo azzera, perché una piccola parte del tessuto mammario può rimanere sotto la pelle.
Esistono delle alternative alla mastectomia per chi è a rischio per via delle mutazioni genetiche?
Sì, anche se nessuna abbatte il rischio come l’intervento di asportazione dei seni. Un’alternativa è effettuare degli screening ravvicinati con risonanza magnetica e mammografia oltre i 40 anni, in modo da individuare eventualmente per tempo il cancro. Un’altra opzione prevede l’utilizzo di farmaci antitumorali come il tamoxifene, ma va discussa con l’oncologo visti gli effetti collaterali. Infine il cambiamento degli stili di vita, dando spiazio a una dieta prevalentemente vegetariana e all’attività fisica quotidiana.
La mastectomia è consigliata anche per la donne già colpite dal tumore a un seno?
No. Uno studio condotto per otto anni su quasi 500mila donne statunitensi già colpite da un tumore al seno ha evidenziato che l’asportazione del seno rimasto non ha avuto alcun impatto in termini di sopravvivenza. Ciò nonostante, negli Stati Uniti la mastectomia preventiva nelle donne precedentemente colpite da un tumore al seno è triplicata negli ultimi vent’anni (dal 3,9 al 12,7 per cento).
La mastectomia preventiva è rimborsata dal servizio sanitario nazionale?
No, perché non è compresa nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). L’intervento costa tra i cinque e gli ottomila euro.
Per saperne di più:
La mastectomia preventiva – Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (AIRC)
Linee guida tumore al seno, Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM)
Preventive surgery to reduce breast cancer risk, American Cancer Society
Preventive (prophylactic) mastectomy: Surgery to reduce breast cancer risk, Mayo Clinic