È una di quelle giornate mondiali di cui si parla meno. Ma che in realtà, in un periodo storico come questo, ha una rilevanza tutt’altro che trascurabile. Oggi vi parlo della giornata mondiale della neve, in programma come ogni anno nella terza domenica di gennaio. Un appuntamento, giunta alla 12esima edizione, che nasce con l’obiettivo di avvicinare giovani e adulti agli sport invernali. Ma che oggi è anche un’occasione per riflettere sullo stato di (mancata) salute delle nostre montagne. Una condizione tutt’altro che incoraggiante, se su gran parte dell’Appennino la neve (soprattutto al Sud) la neve è caduta soltanto negli ultimi giorni. Mentre sulle vette alpine (anche quelle più alte) si scia soprattutto grazie al contributo ormai imprescindibile dei cannoni.
L’impatto del cambiamento climatico sulle montagne (e attraverso la neve)
Aspetti che non riguardano soltanto lo sport e la gestione del tempo libero. Secondo il rapporto WMO dell’Organizzazione meteorologica mondiale, infatti, le previsioni sono allarmanti. Gli ultimi anni sono stati i più caldi mai registrati: l’innalzamento del livello dei mari ha raggiunto una media di 3,4 millimetri all’anno e i ghiacciai si stanno sciogliendo a ritmi record, con perdite di estensione di milioni di chilometri. Il manto nevoso è molto sensibile ai cambiamenti climatici. Quando le temperature aumentano, la neve cade sotto forma di pioggia oppure la neve già caduta si scioglie. Tutto questo causa un cambiamento a livello di estensione, altezza e densità del manto nevoso. Per poter quantificare tali cambiamenti e classificare correttamente i singoli inverni con poca o tanta neve, è importante disporre di serie pluriennali di misure. E l’assenza di neve e la riduzione dei ghiacciai anticipano un’emergenza siccità in arrivo: con gravi conseguenze per l’agricoltura e la sussistenza della popolazione. Oltre ai danni economici per il turismo e per il settore energetico.
Perché una giornata mondiale dedicata alla neve?
Il festival annuale della neve e di tutte le attività a essa correlate affonda le proprie radici nel 2007. Fu pensata nell’ambito di un’ampia campagna dedicata ai più piccoli e alle loro famiglie che ha come slogan “Portiamo i bambini sulla neve”. Una ricorrenza che celebra la neve e tutte le attività legate ad essa, con lo scopo di avvicinare i più giovani agli sport invernali e per insegnare ai bambini a prendersi cura della neve, preservandola per le generazioni future.
I benefici della montagna per la salute
Oltre agli sport invernali, inoltre, la montagna è utile per ricaricare le batterie in un ambiente sereno, dove i ritmi sono più dilatati e adeguati al nostro orologio biologico, perché solitamente in montagna si tende ad assecondare maggiormente il ritmo di luce e buio della natura circostante. Le eccellenze enogastronomiche, il sole e il silenzio notturno, con cieli limpidi e stellati, sono altri fattori che contribuiscono a rendere la settimana bianca la pausa ideale da prendere durante l’inverno. La montagna è salute anche perché ci permette di respirare a pieni polmoni l’aria meno inquinata e ci porta a incrementare i consumi energetici per preservare un’adeguata temperatura corporea. Benessere fisico e mentale poiché, nel momento in cui avviene il contatto con il suo ambiente naturale, la montagna ci aiuta a concentrarci, ci rende più creativi e accresce il nostro stato di salute psicologico.
Per saperne di più:
2022 State of Climate Services: Energy (WMO-No. 1301), World Meteorological Organization
Potential Health Benefits From Downhill Skiing, Frontiers in Physiology